Per responsabilità verso la collettività prima ancora che per legge, siamo stati chiari fin da subito che le passeggiate in bici non fanno eccezione: si esce soltanto quando necessario per lavoro o per fare la spesa, a prescindere dal mezzo. Proprio per questo, però, i negozi dei ciclisti e le ciclofficine devono essere considerate attività essenziali per la collettività e, dunque, rimanere aperti per far fronte all’esigenza di chi usa la bicicletta per andare a lavorare o fare la spesa.
La Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta ha rivolto questo messaggio al Governo Conte, spedendo una comunicazione ufficiale in cui appoggia la richiesta fatta dall’ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori): «ciclo officine e riparatori di biciclette (come individuate dal codice ATECO 95.29.02)» devono rientrare «tra le attività necessarie che possono rimanere aperte in questi giorni esattamente come i meccanici riparatori di auto e motociclette».